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Come si legge il psa

Impariamo a leggere il psa
L’iperplasia prostatica e il carcinoma prostatico possono coesistere in un singolo paziente e, ad un marcatore tumorale come il PSA, viene chiesto di identificare le due situazioni con una buona accuratezza. Nonostante l’alta sensibilità tumorale e la quasi assoluta specificità tessutale del PSA, i valori normali del PSA non sono sempre una garanzia di patologia benigna come i valori sospetti non sono sempre indice di patologia maligna.
A volte, alti valori di PSA possono essere giustiticati dalla presenza di una ipertrotia prostatica, soprattutto se voluminosa, ma altre volte rimane il dubbio di non essere riusciti a diagnosticare un focolaio tumorale anche di fronte a ripetute biopsie prostatiche negative.
Schematicamente si possono identificare tre situazioni cliniche:
1) PSA  MINORE  4,0 ng/ml
Circa 80% dei pazienti con iperplasia prostatica ha un PSA plasmatico < 4.0 ng/ml. Il rischio che insieme alla ipertrofia prostatica coesista anche un carcinoma prostatico é inferiore al 5%, soprattutto se il peso dell’adenoma centrale é interiore a 25 gr. Tale rischio aumenta al 1O-20% in caso di esplorazione rettale e/o ecografia prostatica transrettale sospetta.

2) PSA  compreso tra 4 - 10 ng/ml
L’incidenza del carcinoma prostatico nei pazienti di prima osservazione con un valore di PSA compreso tra 4.1-9.9 ng/ml é circa il 25%. Circa il 40% di questi tumori risulta isoecogeni alla ecografia prostatica transrettale e quindi non identificabili se non con delle biopsie prostatiche random a sestanti. La reale incidenza del tumore prostatico può tuttavia variare in base allo schema di biopsie adottato in relazione al volume della prostata. Valori persistentemente elavati di PSA necessitano di ulteriori biopsie prostatiche che devono essere fatte nella zoan periferica , ma anche nella zona di transizione con una probabilià di positività di circa il 20%. I meccanismi fisiopatologici che sono alla base dell’incremento del PSA nei pazienti in assenza di un carcinoma prostatico non sono così ben definiti. Il fattore probabilmente responsabile dell’aumento del PSA é l’ipertrofia prostatica stessa il cui volume (o peso) è risultato direttamente correlabile ai valori di PSA plasmatico. Oltre al peso della prostata ed alle sue diverse componenti (tessuto stromale, muscolare, ghiandolare), altri fattori, quali episodi di prostatiti sintomatiche o pauci sintomatiche, attacchi intermittenti di ischemia o infarto prostatico potrebbero contribuire ad aumentare le concentrazioni di PSA con l’età. In seguito al danneggiamento da parte di questi fattori, le normali barriere fisiologiche che trattengono il PSA nel sistema duttale prostatico potrebbero diventare più permeabili e permettere al PSA di entrare nella circolazione generale attraverso i capillari o i linfatici
3) PSA MAGGIORE DI 10 NG/ML
Concentrazioni plasmatiche di PSA> 10.0 ng/ml nei pazienti con iperplasia nodulare della prostata, pur essendo predittive di carcinoma prostatico nel 50-60% dei casi, sono di raro riscontro e comunque non superiore al 10-15% di tutta la popolazione. Questi alti valori di PSA plasmatico possono essere determinati, in assenza di tumore, da una voluminosa ipertrofia prostatica che può essere associata a un infiltrato infiammatorio di vario grado (acuta o cronica). La gravità ditale flogosi sembra risultare proporzionale alle concentrazioni di PSA e di PSA density sospetta.

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